Pensieri in libertà...

“Se dovessi fuggire improvvisamente da casa tua, cosa porteresti con te?” - vincitore

CONCORSO DI SCRITTURA INDETTO DALLA BIBLIOTECA SCOLASTICA “SE DOVESSI FUGGIRE IMPROVVISAMENTE DA CASA TUA , COSA PORTERESTI CON TE?” Pubblichiamo i testi premiati in occasione della serata dell’inclusione avvenuta il 4 maggio scorso. Se hai voglia di lasciare un tuo pensiero basta andare alla fine del post e cliccare "Comments".

Davide C. 1C

Era arrivata la guerra: era arrivata e con le sue oscure grinfie, aveva distrutto tutto e ci aveva portato via quello che ci era più caro. Mi ricordo quando mio papà mi aveva detto nervoso e preoccupato: “Preparati. Fai in fretta, porta solo quello che ti sarà utile e che ti terrà in sicuro perché qui non lo è più”. Ci avevo riflettuto un po’ anche se l’orologio mi metteva fretta con il suo ticchettio lento e profondamente lugubre, alla fine avevo deciso. Non avrei portato vestiti, libri o altro, ma avrei portato la cosa che mi avrebbe aiutato ad andare sempre avanti: il mio sogno nel cassetto, quello di diventare un pianista. Quel sogno era l’àncora, il perno, il porto della nave della mia vita e a cui avevo dedicato tempo e lavoro. Quel sogno era speciale, è vero, mi era capitato di accarezzarlo di notte ma più che altro era un’aspirazione, una finestra sul futuro che si affaccia su una distesa colorata di fiori dal meraviglioso profumo dove c’è sempre il sole anche se fuori c’è la pioggia. Quel sogno era come un grande sacco che conteneva ricordi, gioie, vincite, traguardi e soddisfazioni ma anche delusioni, fatica, lavoro e arrabbiature. Quel sacco per me equivaleva a quello di Babbo Natale perché era sempre pieno di doni e di occasioni bellissime. La musica per me era proprio questo: il più grande regalo che i miei genitori mi avessero mai fatto, perchè mi trasmetteva serenità e felicità. Ma la cosa più importante era che quei momenti li avevo condiviso tutti con mio papà. Negli ultimi periodi mi era stato molto vicino e se la guerra lo avesse portato via, io almeno avrei sempre conservato una parte di lui nel mio cuore. I momenti più belli che ho condiviso con mio papà sono molti anzi, moltissimi. I più importanti sono sempre stati i viaggi: ci divertivamo, giocavamo, ci perdevamo e ci ritrovavamo. Quando sto con lui mi sento al sicuro e felice, a parte quando ci arrabbiamo, e stare con lui è una delle cose che preferisco. Il ricordo più bello è il mio primo concerto, a Venezia. Avevo suonato insieme con il mio amico Michele a quattro mani ma anche come solista. Ricordo l’impegno che ci avevo messo, gli odori, i suoni e le luci intense. Ricordo anche gli applausi e i complimenti caldi e sinceri, ma anche i minimi errori che avevo commesso. Quel sogno sarebbe stata la luce che mi avrebbe guidato tra il fumo, la fame e le tracce di distruzione che avrebbe lasciato la guerra. Io non l’avrei mai abbandonato perchè esso non avrebbe mai abbandonato me insieme alle persone che amavo. Il ticchettio dell’orologio continuava imperterrito mettendomi molta fretta. Ma ora non avevo più paura perchè nel mio cuore portavo amicizie, esperienze e mille emozioni che mi avrebbero sempre guidato.

NO ALL’ABBANDONO DEGLI ANIMALI

Ciao a tutti! Siamo Silvia e Beatrice di 1C. Volevamo parlarvi di un argomento che ci sta molto a cuore. Si tratta dell’abbandono degli animali; cosa che non dovrebbe accadere mai. Se volete prendere un animale pensateci prima e assicuratevi di avere tutto quello che è necessario  per il cucciolo. La cosa piu’ importante è dargli tanto affetto. Noi abbiamo i nostri amici del cuore e si chiamano Fido che è un gattone bianco e nero e soprattutto goloso e poi c’è Lilla una cagnolina piccola, timida e paurosa tanto che quando si inciampa sul un filo d’erba corre e piange. E voi? Avete i vostri amici del cuore? Aspettiamo di conoscerli e nel frattempo vi alleghiamo un nostro REGALO

SORELLE E FRATELLI

ciao a tutti!!!!!! oggi vi voglio raccontare quello che mi sta succedendo. Io sono abituata ad avere la casa piena, visto che sono la più piccola, e ad animarla a questo punto iniziano i primi intoppi...mia sorella è andata via un anno per andare in Costarica con un'associazione di nome Intercultura. Io avevo solo 7 anni e non capivo cosa stava succedendo anche perchè quell'anno avevamo ospitato una ragazza statunitense di nome Zakjja, che mi è subito stata simpatica. Quell'anno ho sofferto ma mai come ora. Dopo il suo ritorno era che il momento che andasse all'università: ha scelto quella di Trieste. Quest'anno a gennaio, è andate a fare volontariato in India, e, l'anno prima, in Norvegia. Ora ha 21 anni. Tornando al presente, invece, anche mio fratello se n' è andato per un anno però la meta è dversa da quella di mia sorella: il Portogallo. Mi ricordo benissimo il momento in cui l'ho visto allontanarsi da noi per andare a parlare con i "capi di intercultura" per gli ultimi avvisi prima del viaggio. Mi sentivo ( e mi sento) senza un pezzo, senza qualcosa di me. Era lui che mi consolava quando ero triste. Era lui che mi aiutava nei compiti. Era lui che mi cucinava quando mamma e papà non c'erano, mentre ora devo fare da sola. Era lui che animava le mie feste di compleanno..... Io non ce la faccio più...mi manca troppo....tutti i suoi abbracci....tutte le litigate..............e le birichinate. La cosa strana è pensare che lui, in questo momento, ha un'altra sorella, un'altra mamma e un'altro papà: insomma è in un altro mondo!!!!!. In conclusione la cosa che mi fa arrabbiare è il fatto che tutti i fratelli\sorelle dicono -che rottura mio fratello!!- e a loro voglio dire una cosa:

NON è NIENTE VERO, ANCHE IO LO PENSAVO MA HO IMPARATO CHE OGNUNO DI NOI è IMPORTANTE E NESSUNO è UNA ROTTURA!!!!!!!!!!

la morale è che si può volere bene a una persona anche da lontano.

Marta 1E

 

PARIGI: NON DIMENTICHIAMO!!!

Ciao a tutti!! Vogliamo condividere con voi un video dove si vede la sensibilità di un bambino, e noi siamo rimaste colpite dai pensieri e il coraggio di un bimbo piccolo. Ormai è passato molto tempo dalla sorpresa in Francia, e quasi non se ne parla più. Secondo noi non è giusto che appena succede una disgrazia del genere tutti sono là a fare, scoup e interviste.....ma dopo un mese (più o meno) non se ne parla quasi più. certo...è normale che all'inizio ci sia più confusione però non è giusto che la notizia si spenga dopo un mesetto :cry: :cry: :cry: :cry: :cry: voi come avete reagito a questa notizia? noi e le nostre famiglie (non siamo sorelle :cry: ) eravamo sconvolte e molto impaurite, ci siamo sentite coinvolte in un modo idescrivibile. ci ha colpito la cattiveria dell'uomo, perchè noi pensiamo che siamo perfetti ma in realtà potremmo anche considerarci dei mostri Il lato buono di questo fatto è che tutti abbiamo imparato qualcosa: che la vita è importante e non dobbiamo sottovalutarla. Io ogni volta che penso alla Francia, in particolare al fatto del 13 novembre, penso a una stupidaggine compiuta dell’uomo che noi consideriamo perfetto. Una cosa che mi ha impressionato è pensare di essere io una di quella bambina che quel giorno era andata a scuola, addiritura era l'ultimo giorno della settimana, perciò tutti felici. arriva la sera e succede qualcosa di inaspettato per dei bambini...degli spari. VIDEO Marta e Maddalena 1C