Ciao a tutti,
qualche settimana fa abbiamo parlato in classe dei diritti delle donne. Ci siamo soffermati anche sull'esperienza di Malala Yousafzai, una ragazza pakistana che per il suo impegno in favore dell'istruzione femminile ha dapprima subito un attentato e poi, salvata per miracolo, qualche anno dopo ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace.
Avendo visto in libreria il libro in cui Malala racconta la sua storia, che si intitola proprio Io sono Malala, ho pensato di comprarlo e di leggerlo.
Malala ha scritto questo libro assieme a Christina Lamb, una giornalista inglese esperta delle vicende dell'Afghanistan e del Pakistan. A me piace molto viaggiare, e mi hanno colpito i racconti della sua terra di origine, lo Swat, una valle del nord del Pakistan, divisa dal resto dello stato e dal vicino Afghanistan da alte montagne.
Malala descrive lo Swat come una zona molto bella, dove non fa sempre caldo come in altre parti del paese; nel libro c'è anche una foto di lei mentre gioca con suo fratello nella neve.
Dopo l'attentato, l'intera famiglia è stata costretta a trasferirsi in Inghilterra, così la protagonista ha molta nostalgia della sua terra d'origine, dove sono rimaste le sue amiche, in particolare Moniba, l'amica del cuore, e Malka-e-Nur, con cui gareggiava per il titolo di miglior studente del distretto.