Articolo tratto dalla Tribuna di Treviso del 25 maggio 2021
Gli alunni della Scuola Secondaria di primo grado “Marco Polo” si raccontano
UN SOLO GIORNO… PADRONI DELLA TERRA, DALL’ATOMICA A UN ORIZZONTE SENZA MURI
Coreografie, canti, poesie, un contesto a volte drammatico ma anche con un tocco di umorismo.
Noi ragazzi della Scuola Secondaria di primo grado “Marco Polo” di Silea, il 21 maggio 2021, abbiamo portato in scena uno spettacolo che, a partire da alcuni momenti significativi della storia, ha condotto ad un’importante riflessione sull’attualità.
Noi alunni, prima di tutto, abbiamo trattato le conseguenze determinate dall’esplosione delle due bombe atomiche durante la Seconda guerra mondiale. Bastò un secondo per sganciare una bomba. Questa palla di fuoco irradiò milioni di gradi su Hiroshima e Nagasaki, migliaia di persone arsero vive all’istante e le case furono sbriciolate e scagliate in aria, sotto forma di una colossale nube di polvere.
Il nostro campo di indagine si è successivamente focalizzato su una realtà più vicina, quella di Treviso. Abbiamo interpretato la storia dell’artista e restauratore Mario Botter, che ha cercato di salvare gli edifici storici e gli affreschi della città in un periodo di crisi economica, tentando di contrastare, con la sua impresa, la speculazione edilizia.
Negli anni ‘60, in Italia, i cittadini vengono travolti dal boom economico e la loro vita cambia radicalmente. Elettrodomestici, cinema, televisori e automobili iniziano ad insediarsi nella quotidianità.
A seguire è stato affrontato l’allunaggio, verificatosi il 20 luglio 1969. Grazie a questo evento tutta la popolazione mondiale ha potuto ammirare da un altro punto di vista il nostro pianeta, capendo che la Terra è come un granello di sabbia in un’immensa spiaggia. È stata la notte più lunga della televisione italiana: quasi 28 ore di diretta!
In questa speciale occasione tutta la popolazione mondiale si è unita per assistere all’ emozionante momento.
Un altro evento che ha caratterizzato quel periodo è stata la creazione del muro di Berlino che ha diviso fisicamente la città in due blocchi contrapposti. Noi attori abbiamo riportato le testimonianze di coloro che hanno cercato di oltrepassarlo da est a ovest con esiti a volte drammatici.
A conclusione dello spettacolo viene messa in scena la redazione di un giornale: il pubblico si trova coinvolto in una discussione sul mondo d’oggi. Tragedie come Cernobyl e Fukushima hanno segnato il destino non solo dell’umanità ma anche dell’ambiente, contaminato per sempre. E ancora: in tutti i continenti, dalle Americhe all’Asia, sono presenti muri che scindono paesi e culture differenti.
Questa rappresentazione teatrale è stata messa in scena per avere memoria delle catastrofi avvenute nel passato affinché non si ripetano gli errori commessi.
Historia magistra vitae, anche nella scuola “Marco Polo” di Silea.
Elena e Giulia
“Il progetto per me è stato come una boccata di libertà in una normalità che non ci appartiene perché ci costringe legati con catene al mondo in cui eravamo abituati a vivere. E’ stato un gioco di squadra, un’avventura, una sfida, con l’obiettivo di far rievocare ricordi di situazioni reali e passate non lontane da quello che oggi definiamo “il nostro presente”, evitando inutili patetismi e senza puntare a straordinarie utopie, ma semplicemente raccontando di avvenimenti che hanno segnato la storia e l’hanno cambiata per sempre, con lo scopo di informare sul passato per evitare ulteriori errori nel futuro”. Sofia
“Mentre salivo sul palco tutta l’ansia che avevo accumulato è scomparsa. Quando ho finito di parlare mi è sembrato di essermi tolta un peso senza nemmeno accorgermene. Uno spettacolo che farò fatica a dimenticare.” Erza
“Questa esperienza per me ha significato vedere e mettere in scena la vita e le esperienze, belle e brutte, di persone di pochi decenni fa. Quando la vicepreside, durante le prove, mi ha spiegato il significato della piccola scena che avevamo io e i miei compagni mi sono sentito in dovere di recitarla bene, come mai avevo fatto prima. Noi avevamo una parte che raccontava la giornata del restauratore Mario Botter e di Giovanni Comisso, dopo il bombardamento di Treviso del 7 Aprile del 1944.
Il giorno dello spettacolo vidi arrivare la figlia di Mario Botter, tra gli invitati alla serata, così chiamai il mio compagno Enrico, che impersonava proprio suo padre, e gli dissi: “Enrico, questa signora ha avuto un padre favoloso e dobbiamo impegnarci perché le resti un bel ricordo”. Sicuramente non dimenticherò facilmente questa esperienza così significativa”. Lorenzo
“Partecipare allo spettacolo ha significato per noi vivere e provare tante emozioni. Intanto abbiamo avuto la possibilità di ripercorrere gli avvenimenti storici più significativi dalla bomba atomica alla caduta del muro di Berlino. E poi, durante lo spettacolo, eravamo in ansia per la paura di sbagliare, ma anche profondamente colpiti dai fatti dolorosi che stavamo raccontando. Tutti, però, siamo rimasti entusiasti per aver fatto quest’esperienza che porteremo nel nostro cuore.” Samanta, Arianna, Maddalena, Brando, Emanuele, Davide, Elisabetta, Andrea.
“Mi è stata affidata una parte molto importante dello spettacolo e sono fiero della fiducia che è stata riposta in me. E’ stata un’esperienza davvero incredibile.” Marco
“Organizzare uno spettacolo in questo periodo non è stato sicuramente facile, ma, nonostante le difficoltà incontrate, ognuno di noi ha fatto del suo meglio, motivo per il quale ritengo che l’esperienza sia stata stupenda: non solo siamo riusciti a far sorridere il pubblico, ma siamo stati in grado anche di farlo riflettere su importanti avvenimenti storici accaduti nel secolo precedente al nostro.” Elia
Commenti
Vedere in un articolo tutto il frutto del nostro lavoro è davvero emozionante
Quando la vicepreside,durante le prove,mi ha spiegato il significato della piccola scena che avevamo io e i miei compagni,mi sono sentito il dovere di recitare bene,come non avevo mai fatto prima.
Noi classe 3E avevamo una scena che raccontava una giornata di Mario Botter e Giovanni Comisso,dopo il bombardamento di Treviso nel 7 Aprile del 1944;
io recitavo Comisso e il mio compagno Enrico recitava Botter.
Il giorno dello spettacolo vidi arrivare la figlia di Mario e in quel momento chiamai Enrico e gli dissi:”Enrico, questa signora ha avuto un padre favoloso e dobbiamo impegnarci : perchè gli resti un bel ricordo di suo padre”.
Quindi,dopo tutto, questa esperienza non la dimenticherò facilmente.
È stato come vivere in piena situazione disastrosa di allora. Per quando riguarda recitare mi sono divertita insieme ai miei amici e anche ai professori .
Questo spettacolo è stata un’occasione per ricordare e riflettere su ciò che è successo in passato soprattutto per noi giovani .
Non mi dimenticherò mai di questa recita e farò tesoro di tutto ciò che mi ha insegnato .
Tutto questo trattato in uno spettacolo bello e ben riuscito.
RIFLESSIONE SULLO SPETTACOLO VALORE MEMORIA
Partecipare allo spettacolo “un solo giorno…padroni della Terra, dall’atomica ad un orizzonte senza muri” ,mi ha fatta riflettere sulla crudeltà dell’uomo;ha sganciato la più grande bomba atomica è diviso intere famiglie, a causa di un solo sentimento:odio
Grazie alle sue canzoni,recitazioni e balletti.
La parte dello spettacolo che mi ha colpito di più è quando,un ragazzo rappresentò
il giornalista che commentava l’allunaggio.
Ringrazio la mia prof. di italiano per avermi “spinto” a partecipare a questa esperienza magnifica.
Lo spettacolo mi è piaciuto molto poichè era strutturato molto bene, era interessante, caratteristico e noi ragazzi partecipanti ci siamo divertiti molto.
E poi durante lo spettacolo eravamo in ansia per le paura di sbagliare, ma anche fondamentali compiti dei fatti dolorosi che stavano raccontando.
Tutti, però, siamo rimasti entusiasti di aver fatto quest'esperienza che porteremo nel nostro cuore.
É stata un’esperienza interessante, un esursus sulla vita dalla bomba automatica alla caduta del muro di Berlino vista da punti diversi, abbiamo ascoltato le storie dei protagonisti di quel periodo raccontate dai nostri compagni. É un’esperienza che secondo me può portare,se fatta con coscienza, a una grande crescita personale.
Credo sia stato un evento molto significativo per tutti,ha toccato moltissimi argomenti importanti sui quali bisognerebbe riflettere.
Sono stata molto contenta nel aver partecipato a questo evento ed aver trasmesso così tanti messaggi a molte persone;sono molto fiera di me e dei miei compagni.