Il 18 dicembre si festeggia la giornata mondiale dei migranti.
I migranti sono delle popolazioni etniche che scappano dal propio paese per motivi di guerra o per altre questioni. Volevo condividere con voi una testimonianza toccante al punto giusto.
Chi sei?
Sono un migrante, ma questo lo sapete già.
Da dove vieni?
Da molto lontano. Ho alle mie spalle un viaggio che dura da una vita. Il mio peregrinare non è ancora terminato.
Di che nazionalità sei?
Tutte e nessuna. Se vi dico che non lo so, non mi credete, ma è così. Mi sento come una foglia d'autunno portata via dal vento e che volteggia senza sosta nell'aria o come uno straccio che viene soffiato via e sbatacchiato, vagando di qua e di là, senza meta, senza sapere da dove viene, dove si trova e dove andrà.
La tua età?
Forse 5, forse 12, magari anche 19. Oppure 28, 35, 42? Scegliete voi. Non so neanche questo, ma non è così importante.
Dove sono i tuoi familiari?
Lo ignoro, non so dove siano in questo momento, non so se siano ancora vivi, non so se i miei fratelli e le mie sorelle siano con loro o se i loro corpi siano stati accolti tra le fredde braccia del mare o tra quelle di qualche terra sconosciuta. So che ho moltissimi altri familiari, fratelli e sorelle: sono qui, vicino e intorno a me in questo campo profughi. Sono sicuro che lungo la mia strada ne incontrerò molti altri.
Di seguito vi propongo un video molto toccante di un intervista realizzata da repubblica tv
https://video.repubblica.it/mondo-solidale/il-racconto-di-migranti-eritrei/146605/145123
Giulio 2C